un essere umano è un artista, produce forme d’arte

Incoraggiare e premiare in maniera tangibile i giovani artisti e musicisti. Questo è il nostro obiettivo, l’obiettivo che ci ha voluto lasciare in eredità l’artista eclettica triestina Lilian Caraian.

È in effetti proprio grazie al suo lascito che, il 3 marzo del 1984, è nata la Fondazione. Approvata con il decreto del 15 ottobre dal Presidente della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che ne confermò l’atto costitutivo e lo statuto, e ne designò Presidente l’esecutrice testamentaria Bianca De Rosa Di Giorgio, la Fondazione indisse i primi concorsi a carattere provinciale nel 1986, per poi estenderli a livello regionale.

Da quel momento, le commissioni giudicatrici composte da artisti e musicisti di valore, che si sono susseguite, hanno premiato numerosi giovani talentuosi con premi in denaro e borse di studio.

Giorgio Visintin

In arte Gigante, vive a Gorizia dove è nato nel 1996. Lavora in una ditta di impianti elettrici come segretario e in uno studio di tatuaggi a Gorizia. Studi: diploma al Liceo Artistico Max Fabiani di Gorizia, un anno all’Accademia di Belle Arti a Roma. Ho iniziato ad interessarmi alle tecniche del tatuaggio e del graffito, tecniche attraverso il quale più riesco ad esprimermi ora. Dopo il primo anno di di studi all’accademia è tornato a Gorizia per dedicarsi interamente ai graffiti e soprattutto al tatuaggio, seppur continuando la mia produzione pittorica in modo privato. Grazie a queste ha avuto la possibilità di conoscere e a volte collaborare con altri artisti locali coetanei e non, sia nei graffiti che nel tatuaggio, e ha di spostarsi saltuariamente in qualche studio di tatuaggi a Bologna e Milano. La sua ricerca è in continua evoluzione e mutamento e cambia molto a seconda del periodo, nell’ ultimo anno di superiori ho iniziato a lavorare per un po’ puramente con l’astratto per abbandonare i vincoli del voler rappresentare un soggetto in particolare per potermi dedicare puramente allo studio delle forme e soprattutto all’istintività del momento. Successivamente nel tempo ho ricominciato a riprendere l’utilizzo di soggetti affiancandoli e immergendoli all’ astratto per poter dare una rappresentazione grafica di miei pensieri e riflessioni. Ricorrenti sono i temi della vita e soprattutto della morte, il percorso di vita e crescita, la durabilità e scadenza di tutto ciò che è reale ed esistente, associando spesso dei pensieri e riflessioni scritte alle opere che porto a termine che siano queste su un muro o su un supporto mobile; fatta eccezione per i tatuaggi in quanto sono opere della persona che li porta. Molto interessato all’aspetto umano di questi temi: come l’uomo si rapporta con questi, come affronta la realtà circostante e se stesso a seconda del suo contesto di vita, a seconda delle sue esperienze, della sua epoca e delle sue credenze. Ed anche per questo motivo il tatuaggio è probabilmente il medium come forma d’arte molto intima che si ottiene solo mediante un sacrificio fisico da chi lo vuole portare facendolo diventare parte di se stesso.

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