un essere umano è un artista, produce forme d’arte

Incoraggiare e premiare in maniera tangibile i giovani artisti e musicisti. Questo è il nostro obiettivo, l’obiettivo che ci ha voluto lasciare in eredità l’artista eclettica triestina Lilian Caraian.

È in effetti proprio grazie al suo lascito che, il 3 marzo del 1984, è nata la Fondazione. Approvata con il decreto del 15 ottobre dal Presidente della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che ne confermò l’atto costitutivo e lo statuto, e ne designò Presidente l’esecutrice testamentaria Bianca De Rosa Di Giorgio, la Fondazione indisse i primi concorsi a carattere provinciale nel 1986, per poi estenderli a livello regionale.

Da quel momento, le commissioni giudicatrici composte da artisti e musicisti di valore, che si sono susseguite, hanno premiato numerosi giovani talentuosi con premi in denaro e borse di studio.

Fabio Lanteri

Nato il 13.5.1994 a Trieste, dove risiede e lavora, ha conseguito il diploma di perito elettrotecnico presso l’Istituto Scolastico IPSIA Galvani, una formazione molto distante dalla sua indole artistica. L’interesse per il disegno e la pittura lo sviluppa già in tenera età ma si concretizza quando inizia a lavorare, assieme al padre, come decoratore di superfici parietali di interni, imparando ad utilizzare stucchi a rilievo e pitture decorative. Durante questo periodo comincia la sua ricerca di stile e di espressione di se stesso attraverso l’arte e il disegno. La formazione artistica è da autodidatta. Utilizza tecniche miste: pittura acrilica, colorazione a penna e matita, china, acquarelli, alcohol marker ed altro. La sua espressione artistica è stilisticamente astratta, surrealista. Pur conservando attitudini figurative, con approcci verso la fumettistica, ha uno stile immediato, a tratti concettuale. Le sue opere sono popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali. Attraverso la potenzialità della linea, presenta la modernità come elemento di decadenza, con delicate sfumature cromatiche come sfondo. La sua iconografia apparentemente infantile veicola messaggi chiari e immediatamente intellegibili che riguardano temi quali il capitalismo, l’ingiustizia sociale, la guerra, lo sfruttamento ambientale o la quotidianità. Usa un linguaggio semplice ma efficace, a volte ironico altre angoscioso, che riesce a raggiungere l’intero pubblico, nonostante l’interpretazione delle sue opere sia possibile su diversi registri. Nel 2021 ha frequentato presso l’Ires il corso “Tecniche di Ripresa e Montaggio” e ha realizzato un cortometraggio intitolato “Chiamami Zero” in cui disegna su una lavagna digitale. Nel 2022 ha esposto le su opere alle mostre-mercato dell’artigianato artistico locale, organizzate a Trieste dall’Associazione “Arti in Piazza”.

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